Sabato 7 aprile presso gli impianti sportivi del Petrarca altre due targhe sono state scoperte in ricordo dei Campionati Italiani di Rugby vinti dal Petrarca Rugby nelle annate 1973/74 e 1976/77. Vittorie, anche se per ragioni diverse, entrambe memorabili. Lo scudetto conquistato nel campionato 1973/74 va infatti ricordato per essere stato l’ ultimo di una storica serie ( mai più eguagliata da nessuna squadra italiana) di cinque campionati vinti consecutivamente dal Petrarca in quei primi anni ’70 che videro inoltre anche Memo Geremia, allora allenatore della squadra, ricoprire l’ incarico di Commissario Tecnico della Nazionale Italiana e la presenza di ben nove giocatori petrarchini scendere in campo contemporaneamente con la Maglia Azzurra. Il secondo scudetto invece, quello del 1976/77, resterà per sempre nei cuori dei bianco-neri perché strappato dalle maglie degli storici avversari di sempre del Rovigo, a coronamento di una straordinaria stagione disputata dalla squadra padovana. Fu un campionato indimenticabile che ebbe il suo apice con la vittoria riportata al campo Appiani proprio sulla squadra polesana che allora era in testa alla classifica e che in virtù di quel risultato venne raggiunta in vetta. Si rese così necessaria la disputa di una partita di spareggio che venne giocata nel nuovo stadio di Udine appena terminato ed inaugurato per l’ occasione. Durante l’ incontro accadde di tutto: una meta annullata, una meta concessa ed ancora oggi contestata, un diluvio torrenziale seguito e preceduto da un caldo sole ed un fulmine che durante il temporale uccise un tifoso rodigino! Alla fine di quella straordinaria giornata la vittoria era del Petrarca… Per ricordare appunto questi due scudetti così pregni di significati, anche simbolici, si sono ritrovati i giocatori di allora con l’ immutato entusiasmo del tempo anche se con qualche chilo e molti anni in più, e molti capelli in meno… Qualcuno che purtroppo ci ha lasciato troppo presto, è stato ricordato con la presenza dei famigliari, qualcun altro invece semplicemente impossibilitato a partecipare, non ha mancato di mandare i propri saluti. Alla fine la benedizione del Parroco della Guizza ha accompagnato tutti i presenti.